La natura di Bali è prorompente, i suoi suoni a volte sono così intensi che diventano frastuoni e ti entrano prepotentemente dentro.
Cosa sono quei ciuffi colorati in fondo al giardino?
-Sono fiori? o pappagalli ??
Dipende. Con gli occhi stropicciati nel tepore mattutino sembrano piccoli pappagalli che si stringono per farsi coraggio, tremanti ad ogni battito d’ali del pennuto che gli svolazza intorno.
Dipende dal mio stato d’animo.
Se vedo pappagalli, significa che ho voglia di volare dall’altra parte del mondo.
Significa che ho voglia di viaggi, di Brasile, di Samba, di mohito, di “Todo Joya!”
Oppure semplicemente di un interlocutore accondiscendente?
Sono decisamente fiori…
Se vedo fiori, sono a casa mia.
Li osservo dal living aperto che si tuffa sul piccolo ma rigoglioso giardino tropicale che è la mia gioia quotidiana.
E allora respiro i fiori.
Incamero i suoni della natura che li incorniciano, osservo i gechi in coppia, saltello con le rane e cinguetto con gli uccellini leggeri.
E li traduco in emozioni sorseggiando il caffè.
Tutte le mattine. Pioggia o non pioggia.
E intanto penso.
Immagino la mia testa come un giardino vuoto da piantare.
Cosa ci metterei, mi chiedo?
Sicuramente bougainvillea fuxia e bianche in segno di benvenuto, tulipani gialli e arancioni per avere gli occhi allegri, alberi di limone per il profumo intenso, ulivi dal tronco possente per cercare forza interiore, viti per un buon calice in compagnia, e ciliegi per un tocco di dolcezza.
Bougainvillea
Basterebbe?
Non credo, dovrei stare attenta a sradicare le erbacce, una a una, quelle erbe cattive che crescono nascostamente e che infestano il pensiero.
Ma ecco che l’ultima goccia di caffè è un brusco ritorno alla realtà.
Prendo il telefono, leggo le email, le news dal mondo, i messaggi WA, scambio opinioni con Beppe su questo e quello.
E buttandomi sotto la doccia li vedo rispuntare sopra la mia testa.
Improvvisamente li metto a fuoco con lucidità.
Eccoli rispuntare sotto la doccia.
Sono heliconia, attraenti e colorati, con le loro foglie paffute e cerose, sulle quali i colibrì amano indugiare.
Purtroppo io non sono un colibrì e non posso permettermi di indugiare oltre e quindi inforco il motorino e via al lavoro che alle 8 si inizia. Ci vediamo domattina, cari pappagallini!
