L’uguaglianza delle donne è considerata un punto di arrivo imprescindibile in moltissime società moderne, ma non sempre il cammino da percorrere è lo stesso per tutti i popoli.
Qual è il ruolo delle donne nella società balinese?
Ci sono luoghi in cui le donne hanno un potere decisamente più limitato degli uomini e, purtroppo, Bali non fa eccezione. Vedo continuamente donne trasportare pesanti carichi sulla testa, vedo che la maggior parte dei warung, i piccoli ristorantini, vengono gestiti dalle donne.
Vedo le donne sempre affaccendate nella preparazione delle offerte mentre gli uomini sono spesso intenti a conversare allegramente nei “balai banjar”, punti di ritrovo di quartiere, con le gambe a penzoloni e guardando i passanti.
Va veramente tutto bene come sembra?
Mi sono chiesta spesso se tutto va poi così bene come sembra sull’”Isola degli Dei”, se le donne elegantissime che sfilano fiere nei loro abiti tradizionali durante le cerimonie siano poi così serene in famiglia.
C’è da dire che il loro ruolo è sempre più importante nella vita moderna, e il divario tra la cultura tradizionale e quella moderna si va via via allargando.
Negli ultimi decenni hanno avuto maggior accesso agli studi – prima studiare era una prerogativa riservata ai figli maschi – ed hanno quindi guadagnato autonomia economica.
Non poche cominciano a rivendicare l’uguaglianza anche nella loro vita quotidiana, soprattutto a causa del fatto che trovano spesso più facilmente lavoro nel settore del turismo rispetto ai loro partner maschili.
E il turismo “è Bali”.
Un nuovo tipo di donne balinesi sta emergendo sotto la spinta della modernità, e ciò che le donne balinesi possiedono è la forza.
Guardando alla Bali tradizionale, l’immagine della donna sembra in armonia con il divino e la natura.
A livello filosofico, le donne a Bali non hanno nulla di cui preoccuparsi: l’uguaglianza di genere esiste.
Il principio cosmico femminile (Pradana) è considerato l’opposto complementare del principio maschile (Purusa).
Il primo incarna il principio di Mater e il secondo quello dello Spirito.
Dalla loro unione cosmica, il mondo nasce, così va la tradizione dello shivaismo balinese.
Cosa comportano questi principi?
L’eredità a Bali viene trasmessa nella linea Purusa o maschile.
Se non esiste un erede maschio, la famiglia è considerata incompleta e uno dei mariti delle figlie verrà adottato nella famiglia, in modo da garantire la corretta trasmissione “pater-lineare” di ricchezza e potere: questo viene chiamato il “matrimonio nyentana”.
I ragazzi balinesi, tuttavia, sono generalmente riluttanti a ricoprire questo ruolo, a meno che la ragazza non sia ricca: il ruolo infatti comporta “sottomissione” e per questo motivo significa che si stanno trasformando in simboliche “femmine”.
I ruoli di uomini e donne sono separati, sebbene entrambi abbiano rilevanza. Ad esempio, le donne non appartengono al banjar (comitato di quartiere), né alla desa adat (comunità del villaggio) ma ne sono partecipi come parte del pekurenan (nucleo familiare).
Quale ruolo hanno le donne nel quartiere?
Le donne hanno poco da dire nella gestione del banjar, il loro ruolo è confinato alla famiglia, di cui sono responsabili. Nella preparazione delle cerimonie hanno le loro “corvées” femminili (ayahan isteri) come gli uomini hanno le loro, ma posso dire che tutta la preparazione delle minuziose offerte spetta alle donne che nonostante il duro lavoro non hanno alcuna voce in capitolo nell’assemblea tutta maschile del banjar o del desa.
Di norma, le donne non vivono mai in modo indipendente e devono sempre condividere il focolare domestico con la famiglia allargata, prima quella del padre e poi quella del marito.
Risiedono con il padre fino a quando non si sposano, poi si trasferiscono nel compound del marito nella speranza di andare d’accordo con suoceri e cognati….
Le single sono considerate daha (vergini) e continuano a vivere sotto il tetto del padre, sottostando alla sua volontà. Capita spesso, se non spessissimo, che ci si sposi quando la donna è già incinta, in modo da essere quasi certi che il matrimonio, con le enormi spese che comporta, dia i suoi frutti.
In generale a Bali si fanno 4 figli, e la forte speranza è che il primo sia maschio.
I maschi sono coloro che resteranno nella casa del padre, insieme alle loro mogli. Saranno i figli maschi ad accudire i genitori anziani, anche se a volte succede che siano le nuore ad occuparsene… chissà perché.
La base della dipendenza delle donne, come ogni altra cosa a Bali, è religiosa.
È alle divinità genealogiche del padre che le giovani donne devono le loro preghiere e il loro servizio, compresa l’offerta mattutina giornaliera.
Quando si sposano, di fatto spostano i loro doveri religiosi verso gli dei del marito.
Che dire… siamo certamente ancora lontani dal traguardo della parità di genere. Ma va detto che le balinesi, tramite l’istruzione e il lavoro, cercano di emanciparsi, occupando ruoli impensabili fino a poco tempo fa.
Diversi politici importanti sono donne.
Il rettore della principale università locale è una donna.
I 2 romanzieri principali del momento sono donne.
Ci sono donne dottori, insegnanti, avvocati, manager.
Tutte unite per sradicare gli aspetti patriarcali della società balinese.
Auguro loro di cuore di portare avanti la loro battaglia; anche se le tradizioni sembrano ancora molto radicate nell’isola, specialmente qui ad Ubud, il cuore pulsante di Bali.